Gens Nova, oltre alle innumerevoli iniziative che annualmente propone, è impegnata a fianco di altre associazioni con finalità sociali, benefiche o culturali, sostenendone concretamente gli obiettivi e le iniziative.
Tra le collaborazioni più attive, particolarmente sentita è quella con l’Associazione Penelope, di cui l’ Avv. Antonio Maria La Scala è da tempo Vice Presidente Regionale.
L’Associazione Penelope si occupa di persone scomparse nel nostro Paese senza lasciare alcuna traccia; in moltissimi casi, anche dopo tanti anni, le famiglie non hanno più nessuna notizia del loro caro, rimanendo per sempre all’oscuro del destino del proprio congiunto e del motivo della sua scomparsa.
Sabato 06 Febbraio 2010, Gens Nova e Penelope hanno organizzato un interessante tavolo di lavori presso la Sala Consiliare del Comune di Noicattaro (Ba) sul tema “Il popolo degli scomparsi”, che ha visto la partecipazione del Sottosegretario di Stato all’Interno, On.le Alfredo Mantovano, che ha dato inizio all’apertura dei lavori, di Annalisa Loconsole -Presidente Penelope Puglia, dell’ On.le Elisa Pozza Tasca – Presidente Nazionale Penelope, del Dott. Massimo Politi – S. Procuratore della Repubblica presso la Procura di Varese, dell’Ing. Giovanni Dipierro – Sindaco di Noicattaro, del Dott.Giovanni Vaudo – Presidente Associazione Psicologi per i Popoli Regione Lazio, del Dott. William Formicola – Delegato CNSAS Puglia, Michele Penta – Commissario straordinario per le Persona Scomparse.
Il convegno è stato moderato dal nostro Presidente, Avv. Antonio Maria La Scala.
L’On.le Mantovano ha illustrato sinteticamente i punti principali di un progetto di legge, già presentato, che mira ad agevolare e snellire sotto l’aspetto pratico l’iter procedurale da seguire nei casi in cui venga denunciata la scomparsa di una persona.
Il coordinamento degli Uffici competenti, la creazione di una banca dati che consenta agli addetti di attingere tutte le notizie necessarie per l’espletamento delle indagini, la formazione specifica del personale, sono solo alcuni dei punti più salienti della questione.
I vari interventi tecnici che sono seguiti hanno illustrato analiticamente i molteplici aspetti che caratterizzano la drammatica esperienza della scomparsa di un individuo: dalle difficoltà pratiche delle ricerche, alla scarsa formazione del personale addetto, alle problematiche procedurali connesse ad un vero e proprio vuoto normativo in materia, alla necessità di un supporto psicologico alle famiglie coinvolte.
Non possiamo immaginare a quante difficoltà di carattere pratico e burocratico possano andare incontro le famiglie che denunciano la scomparsa di un loro caro; ostacoli che, oltre a pregiudicare l’esito delle ricerche, anche in termini di lungaggini dei tempi, si aggiungono allo stato di angoscia, smarrimento e disperazione dei familiari colpiti da queste tragedie.
“Nessuno ha il diritto di scomparire”: è un concetto chiaramente esposto durante il dibattito, ma è altrettanto vero che le istituzioni, tramite le Autorità competenti, hanno il dovere di porre in essere tutte le misure necessarie e più idonee per ritrovare individui che potrebbero essere scomparsi per i motivi più disparati: sequestro, omicidio, allontanamento volontario, stati patologici fisici o mentali.
Le ricerche devono essere quanto più possibile tempestive (si sostiene che le prime 48 ore siano il più delle volte fondamentali), coordinate tra i vari operatori e svolte da personale altamente qualificato e preparato.
“Qualunque notizia” – afferma l’On.le Pozza Tasca- è migliore di “nessuna notizia”: è una frase emblematica, che racchiude tutta la disperazione delle migliaia di famiglie che, dopo tanti anni di attesa, vivono nell’angoscia dei dubbi, dell’incertezza sul destino del loro congiunto, di un vuoto che ha un peso insostenibile nelle loro vite.
Persino la certezza della morte, data dal ritrovamento di un corpo su cui poter piangere o pregare, può rappresentare, paradossalmente, una forma di consolazione per chi sopravvive. Ma chi non ha più notizie, chi non trova nessuna risposta non può darsi pace, non trova nessun conforto, vive una tragedia senza vie d’uscita.
Il Presidente, Avv. Antonio Maria La Scala ha posto l’attenzione sul fatto che nonostante il numero impressionante di casi di scomparse avvolte nel mistero, nel nostro Paese ci sia una considerazione inadeguata rispetto alla problematica, sia da parte delle istituzioni che dal parte dell’opinione pubblica. Si ha infatti, la netta sensazione che, al di là delle trasmissioni televisive che si occupano di questi casi (un esempio tra tutti: “Chi l’ha visto”), troppo spesso cali un drammatico silenzio su tutte queste vicende.
Gens Nova, ancora una volta, vuole impegnarsi a dar voce alla disperazione di persone che hanno perso la forza di gridare il proprio dolore, ed è particolarmente vicina a tutte le famiglie che soffrono nell’angoscia e nella solitudine, in attesa anche solo di un piccolo segnale di speranza, che, auspichiamo, non tardi ad arrivare.

Avv. Ada Vicenti