Venerdì 09 Ottobre 2009 alle 18.30, presso l’Hotel Nicolaus Sheraton di Bari, si è svolto un incontro dibattito organizzato da Gens Nova sul tema: “I fili della genitorialità” – La relazione genitoriale”, a cui hanno partecipato, oltre al nostro Presidente Avv. Antonio Maria La Scala, la dr.ssa Cristiana Cippone, vice direttore di Antennasud, il dr. Ferdinando De Muro, Direttore Scientifico C.R.E. attiva, ed il dr. Olivero Rossi, Psicologo e Psicoterapeuta. Il presidente Avv. La Scala, dopo i consueti saluti al pubblico, ha illustrato sinteticamente le finalità e i progetti della nostra Associazione, tracciandone il percorso di crescita nei tratti più salienti.

Dopo aver presentato gli illustri relatori, il Presidente ha dato la parola alla dr.ssa Cippone, che ha introdotto l’argomento della serata, ponendo l’attenzione sui tanti problemi che i genitori sono chiamati ad affrontare per instaurare un rapporto tra genitori e figli sano ed equilibrato.
Si cerca costantemente di trovare un equilibrio che consenta di interagire con i propri figli con serenità ma anche con autorevolezza; non bisogna mai dimenticare, però, che non esiste un rapporto perfetto, né i genitori devono rincorrere un modello di perfezione che di per sé è impossibile. “Fare i genitori” –ha, poi, affermato la relatrice- è ben diverso dall’”essere genitori”; fare i genitori, infatti, attiene più ad un ruolo sociale, mentre essere genitori significa scoprire una serie di valori connessi al rapporto con i figli.
Il dr. Ferdinando De Muro ha sottolineato quanto poco spazio sia oggi dedicato dai mass media al tema della genitorialità, pur trattandosi di un argomento di fondamentale importanza per la società. Se ne parla troppo poco sui giornali, nei libri, in televisione, nelle cronache; solo nei casi in cui il rapporto genitori-figli sfocia in episodi di inaudita violenza dell’uno nei confronti dell’altro, solo in questi casi il rapporto genitoriale viene affrontato nei suoi aspetti sociali, culturali, psicologici. Sarebbe utile, invece, parlarne preventivamente, sensibilizzare ed aiutare i genitori nell’affrontare questo ruolo così delicato, offrire un supporto concreto ai genitori e ai figli, al fine di consentire ai primi di vivere il proprio ruolo con maggiore consapevolezza e maturità e ai secondi di poter crescere in un ambiente familiare sereno, che consenta di sviluppare al meglio le proprie attitudini.
In particolare, secondo il Dr. De Muro, occorrerebbe offrire un supporto specifico alle coppie separate, sempre più numerose, che vivono enormi difficoltà legate al distacco dai figli, e che, come spesso accade, non riescono a gestire in maniera adeguata il rapporto genitoriale; ciò, non solo a causa della lontananza -che a volte si traduce in totale assenza nella vita e nella crescita della prole- ma anche in ragione di una esasperata conflittualità tra i coniugi (o ex), che troppo spesso grava, come un macigno pesantissimo, anche sulle spalle indifese di piccole creature incolpevoli. A nessuno, in una società civile, può essere consentito di utilizzare il proprio figlio allo scopo di “ricattare” moralmente o punire l’altro genitore.
Avere la possibilità di crescere in un ambiente familiare sereno (siano i genitori separati o conviventi) è un diritto sacrosanto di ogni figlio, che va affermato e tutelato, anche per prevenire danni irrimediabili all’equilibrio fisico ed emotivo del bambino.
L’ultimo relatore, il Prof. Rossi ci ha descritto, in maniera molto interessante e originale, la realtà che connota il mondo dei bambini: i bambini imparano ad essere adulti guardando chi li circonda e, in primo luogo, osservando i genitori; ciò, pur nutrendo una naturale e fisiologica esigenza di essere diversi da loro ed affermare con ogni mezzo la propria individualità.
Il Prof. Rossi ci ha offerto una bella definizione di “genitorialità”, intesa come compito affidato ai genitori di mettere in condizione i loro figli di scoprire, amare e potenziare le proprie risorse.
L’illustre relatore ha selezionato, appositamente per il pubblico, una famosa pellicola, di cui il regista e attore è Charlie Chaplin, offertaci in visione nei punti più salienti. Il bellissimo film in bianco e nero, dal titolo “Il monello”, narra la storia di una giovane donna che dà alla luce un bambino, ma che decide di abbandonare a causa delle difficoltà in cui la stessa versa. Il piccolo viene trovato da un povero vagabondo – Charlot- che lo prenderà con sé e lo farà crescere in un quartiere degradato, tra mille difficoltà e stenti. Il rapporto che si instaura tra i due è un rapporto di complicità, quasi fossero soci, più che padre adottivo e figlio. Il bambino, infatti, si muove e si atteggia esattamente come Charlot, anzi i ruoli a volte sembrano interscambiabili: significativa la scena in cui il bambino sta cucinando, mentre il vagabondo è nel letto, fumando e leggendo il giornale: il bimbo sgrida Charlot e lo chiama a tavola, proprio con atteggiamenti genitoriali. Dopo varie peripezie, il film ci riserva un inaspettato lieto fine, con la madre del bambino che, diventata ricca, decide di riprendere con sé, nella sua lussuosa casa, sia il piccolo che il povero vagabondo.
Gens Nova ringrazia i relatori e il pubblico per la partecipazione all’evento, che ha rappresentato un’occasione interessante per riflettere su un tema troppo spesso trascurato, ma di enorme rilevanza sociale.
Del resto, uno degli obiettivi della nostra Associazione è proprio quello di approfondire temi di cui si discute troppo poco e che, invece, potrebbero contribuire ad una maggiore crescita culturale e sociale.

Ada Vicenti